Villa FG









Introduzione
Il progetto nasce dal recupero di un’architettura rurale e dalla demolizione di un volume contiguo realizzato negli anni Sessanta. Oltre a ritrovare le proporzioni semplici e armoniose dell’edificio originario, la parziale demolizione consente al nuovo progetto di villa FG di valorizzare le potenzialità del sito, stretto tra due lotti edificati e aperto verso la campagna.
A partire dalle esigenze della committenza e dalla morfologia del lotto, viene sviluppata un’estensione del volume abitativo protesa verso l’area rurale, allontanandosi così dal disordine edilizio che caratterizza il luogo.
La struttura architettonica
La testata in aderenza alla proprietà attigua viene ristrutturata, recuperandone i caratteri tipologici originari e i materiali propri del contesto agricolo, come i mattoni faccia a vista dell’involucro e il manto in coppi della copertura a doppia falda. Allo stesso tempo, un nuovo parallelepipedo in calcestruzzo a vista, collegato al precedente, sorge in posizione arretrata definendo un insieme organico. Qui il calcestruzzo trova espressione in tre diverse declinazioni: liscio con l’impronta della casseratura a tavolette per le facciate, lisciato per le pavimentazioni interne, lavato con inerte a vista per quelle esterne.
Il fronte pubblico verso la strada si compone così di due volumi molto diversi, accomunati dal carattere impenetrabile del paramento murario. Sul volume in mattoni si aprono due strette feritoie a doppia altezza, su quello in calcestruzzo la partitura verticale dei casseri dialoga con il ritmo serrato delle assi di legno che rivestono il piano primo, forato da un’unica finestra quadrata, in legno, della collezione Maxima 70. Superata questa quinta continua, che accoglie la zona notte e le funzioni di servizio, una galleria vetrata (collezione Maxima 80) arredata con una lunga libreria in legno di betulla raggiunge il cuore della casa, generando un asse visivo continuo dall’ingresso al soggiorno, fino al giardino.
Un ulteriore volume in calcestruzzo a vista distinto dai precedenti dà forma a un unico grande spazio per il soggiorno e la cucina proteso verso l’ambito rurale. Sviluppato su un unico livello, questo luogo si configura come un diaframma totalmente apribile verso l’esterno: sui due lati principali ampie vetrate lo mettono in comunicazione con l’area inerbita a Sud e con la corte interna a Nord, mentre i prospetti laterali privi di aperture proteggono la riservatezza della vita familiare.
Gli spazi interni
La spazialità della casa si articola attorno alla corte mediante una molteplicità di affacci su livelli diversi. Vi prospetta anche la loggia delle camere da letto al piano primo, rivestita in assi di larice disposte in verticale che si diradano presso le gelosie dei bagni e si alternano alle ampie vetrate scorrevoli (Maxima 80 in legno) delle stanze principali. La semplicità dell’architettura dialoga con l’essenzialità degli interni, con pareti in calce bianca, pavimenti in calcestruzzo a vista, arredi e infissi in legno di betulla.
Il carattere centripeto della corte è bilanciato dallo sviluppo assiale della configurazione planimetrica, che proietta il soggiorno verso il giardino a meridione. Qui, una panca esterna in calcestruzzo suddivide l’estensione erbosa, delimitandone la parte più vicina alla villa e gestendo i dislivelli naturali del sito.
Photo by: Karina Castro









Progetti
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